Non so più cosa linkare…

In questo periodo sto linkando più del solito, anche se ormai ho un buon inventario di miei post da spedire. Il motivo è che si parla più spesso di argomenti che mi interessano ed è relativamente facile trovare notizie ed articoli molto interessanti, e a volte anche divertenti…

TASSE

Il governo Berlusconi sta mantenendo la promessa del DPEF di aumentare le tasse, ovviamente quelle nascoste, non quelle ben visibili. Non era la promessa elettorale, ma chi ci credeva, tanto? Già nella precedente legislatura aveva fatto cose simili, ad esempio aumentando le tasse sui brevetti (perchè, notoriamente, l’Italia è un paese che innova molto, e quindi non ha bisogno di ricerca e sviluppo). Stavolta, introducendo tasse sulla raffinazione di petrolio (per danneggiare ulteriormente l’offerta), e, come rivela Phastidio, aumentando le tasse sulle assicurazioni sulla vita (danneggiando quindi le pensioni future degli italiani). Mala tempora currunt.

SPECULAZIONE

I successivi link sono presi da Phastidio (credo, ne ho aperti duecento diversi contemporaneamente e qualcuno magari l’ho preso da altre parti).

Un articolo di Tabellini sulla speculazione: "Le cause dello shock esterno sono note: la crescita delle economie emergenti ha creato un eccesso di domanda di materie prime. Ciò non è imputabile solo a un naturale processo di convergenza dei Paesi che escono dal sottosviluppo. Vi sono anche distorsioni sistematiche nella politica economica di questi Paesi. Da un lato, in Asia e Medio Oriente la politica monetaria è troppo espansiva. Per tenere fissa la parità col dollaro, molte economie emergenti stanno creando troppa liquidità e troppa inflazione domestica. Dall’altro, la domanda di materie prime è artificialmente sostenuta da sussidi energetici elargiti dai Governi. Queste distorsioni non sono un dato di fatto immutabile. Europa e Usa possono adoperarsi perché vengano rimosse. È questo il fronte esterno su cui dovrebbe concentrarsi l’azione del Governo invece di preoccuparsi della "speculazione"."

Poi c’è il Newsweek: "Futures contracts enable commercial consumers and producers of commodities to hedge. Airlines can lock in fuel prices by buying oil futures; farmers can lock in a selling price for their grain by selling grain futures. What makes the futures markets work is the large number of purely financial players—"speculators" just in it for the money—who often take the other side of hedgers’ trades. But all the frantic trading doesn’t directly affect the physical supplies of raw materials. In theory, high futures prices might reduce physical supplies if they inspired hoarding. Commercial inventories would rise. The evidence today contradicts that; inventories are generally low. World wheat stocks, compared with consumption, are near historic lows. Recently the giant mining company Rio Tinto disclosed an average 85 percent price increase in iron ore for its Chinese customers. That was stunning proof that physical supply and demand—not financial shenanigans—are setting prices: iron ore isn’t traded on futures markets. The crucial question is whether these price increases are a semi permanent feature of the global economy or just a passing phase as demand abates and new investments increase supply. Prices for a few commodities (lead, nickel, zinc) have receded. Could oil be next? Barron’s, the financial newspaper, thinks so."

Washington Post: " The uncertain connection between speculation and price trends is clear in recent history. The Commodity Futures Trading Commission reports how much paper oil is bought and sold by commercial users — oil companies, refiners — and how much is bought and sold by speculators. During the first seven months of 2007, speculators as a group tripled the amount of paper oil they owned, buying it from commercial players. But since last August, speculators as a group have not added to their positions — yet this was when oil prices went skyward."

La Mia Destra parla di future sulle cipolle.

Questa voce è stata pubblicata in casa della libertà, economia - articoli. Contrassegna il permalink.

2 risposte a Non so più cosa linkare…

  1. gowillywonka ha detto:

    Mi accorgo che oltre ad avere la stessa base culturale condividiamo la stessa passione per Von Mises…e provvederò per questo a linkarti fra i miei friends…non condivido però il tuo punto di vista sull’impatto della speculazione sul prezzo del petrolio: sono d’accordo sul fatto che non sia la principale determinante però è innegabile che sia stato (ed è) un pesante driver o no?
    Anche se non ho votato Tremonti sono più vicino alla sua posizione che a quella dell’Economist…la politica monetaria FED e quella estera del governo USA sono folli!

  2. Libertarian ha detto:

    Il ragionamento mio, e dell’Economist, vale per la speculazione ins enso proprio, comprare o vendere future per scommettere su up e downs del petrolio. Questa speculazione è secondaria, tanto che nel medio-lungo termine si può ben dire che sia impossibile, e il petrolio non aumenta da due settimana, ma da anni (dal 2002).

    Se per speculazione intendiamo l’effetto sui fattori di produzione della politica monetaria, invece, non ci sono dubbi che questa può fare aumentare il prezzo del petrolio: se aumenta l’attività industriale, aumenta i prezzi dei beni neessari all’attività industriale. Considerando però che le economie USA e UE ristagnano…

    La speculazione è possibile quando puoi immagazzinare la commodity (col petrolio è impossibile, su larga scala, e le scorte sono in diminuzione, non in aumento); oppure finchè la domanda e l’offerta sono inelastiche, cioè nel breve termine.

    Domani leggo gli articoli.

Lascia un commento